31/10/09

Perché la rimozione di un crocefisso in una scuola pubblica è considerato un problema? Lettera al Ministero dell'Istruzione

Salve, io vorrei porvi alcune questioni riguardanti un argomento che, in questi ultimi tempi, sta occupando parecchio spazio nei nostri giornali e reti televisive nazionali: la legittimità, o meno, della presenza del crocefisso nelle aule scolastiche italiane.
Premettendo che questo sia un argomento che potrebbe creare problemi sempre maggiori, personalmente mi auguro che il Ministero dell'Istruzione stia lavorando per trovare un'adeguata soluzione capace di arginare la potenzalmente dannosa problematicità della questioine.
Altrettanto personalmente, mi auguro anche che, nel momento in cui si sceglierà la misura da prendere in questo tema, vengano tenute bene a mente alcune componenti basilari, perché la decisione presa sia la più corretta possibile.

1- L'Italia è uno Stato dichiaratamente laico. Il fatto che esistano radici cristiane nella nostra cultura, non può escludere la laicità costituzionale dello Stato italiano, sicché ne consegue una libertà di pensiero (e di religione, in questo caso) che NON ci obbligherebbe a mantenere il crocefisso nelle aule delle nostre scuole pubbliche (le scuole private, se autofinanziate, in quanto private hanno tutti i diritti di ritenere la presenza del crocefisso elemento basilare per l'struzione, ovviamente; ma si parla di scuole private).

2- Il fenomeno della globalizzazione, dell'apertura delle frontiere, dell'ascesa straordinaria riguardante la facilità di comunicazione fra gli individui, ha fatto sì che il progresso andasse verso una direzione di tolleranza fra le altre culture, diverse dalla nostra, ed all'apertura a pensieri lontani e differenti dal nostro. Con questo, non sarebbe certamente corretto voler sbarazzarci delle nostre radici culturali, storiche e sociali. Giustamente lo Stato italiano deeve voler mantenere una propria identità e difendere la propria storia ed il proprio essere italiano. Ma l'apertura alle altre culture porta ad un naturale assemblamentto dei vari pensieri; assembamento che, per quanto possa essere ritenuto accettabile o non, rappresente il progresso, e se l'Italia vuole progredire insieme alle altre nazioni, deve, per necessità, acconsentire che questo assemblamento avvenga anche all'interno dei propri confini nazionali.

3- Così come una buona parte degli altri Stat europei, anche l'Italia, da alcuni anni a questa parte, si è trovata nella necessità di affrontare la questione migratoria. L'immigrazione, ricollegandomi al punto spiegato prima, fa parte integrante di quell'assemblamento dei vari pensieri culturali che costituisce il progresso vero e proprio. Progresso inteso sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico, culturale, morale e sociale. Per questo motivo l'immigrazione e l'apertura a popoli culturalmente distanti dal nostro diventa un fattore fondamentale, per il progresso italiano; e per questo motivo l'Italia dovrebbe sforzarsi ad accettare queste differenze culturali, che potrebbero contribuire grandemente alla crescita del nostro paese.

Fatte queste tre premesse, procedo ora con alcune domande:

1- Perché in uno Stato laico come l'Italia si sospendono professori scolastici per aver tolto un crocefisso dalla parete dell'aula?

2- Perché in uno Stato che guarda alla globalizzazione come base del progresso come l'Italia si sospendono professori scolastici per aver tolto un crocefisso dalla parete dell'aula?

3- Perché in uno Stato che deve salvaguardare l'immigrazione e l'accettazione di pensieri e popoli culturalmente lontani dal nostro come l'Italia si sospendono professori scolastici per aver tolto un crocefisso dalla parete dell'aula?

In attesa di una risposta, e sperando che questa questione la smetta di essere un problema,

Grazie per l'attenzione

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