07/10/09

Nucleare in Sardegna: lettera a difesa.ambiente@regione.sardegna.it

Buongiorno,
in seguito alla normativa che permette l'ingresso del nucleare in Italia, volevo solo segnalare che voi, della Difesa dell'Ambiente della Sardegna, non potete, per rispetto nei confronti dell'isola e di coloro che la abitano, accettare la ricezione ed il deposito di scorie radioattive.
Greenpeace ha affermato che l'88% dell'attuale fabbisogno energetico mondiale può essere soddisfatto dalle sole fonti di energie rinnovabili. La Sardegna è un isola che può sfruttare appieno questo genere di energia grazie al sole, al vento ed al mare, che certamente non le mancano. Inoltre, in seguito alla Legge 99/2009 che, in fatto di energia, introdurrebbe il nucleare in Italia, coprendo il 25% dell'energia totale nazionale con, appunto, l'energia nucleare, ben 11 regioni (Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Basilicata) hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale per non accettare le scorie radioattive prodotte dalla centrale nucleare prevista dal Governo Italiano. Perché la Sardegna non appartiene a questa lista, se la maggior parte degli italiani si sono dichiarati contrari al nucleare, proprio come gran parte dei cittadini sardi che non hanno mancato, anni fa, di scendere in piazza per manifestarsi contro le scorie radioattive?
Se è vero che l'energia nucleare porterebbe ad un abbassamento dei prezzi per il fatto che l'Italia non dovrebbe più acquistare energia dalla Francia, è pur vero che:
1- il costo della fabbricazione di centrali nucleari sarebbe decisamente più elevato di quello richiesto per la fabbricazione di impianti che valorizzerebbero le energie pulite;
2-gli effetti provocati da un eventuale malfunzionamento delle centrali nucleari sono devastanti, come ben si sa; ciò che non si conosce sono gli effetti che a lungo termine potrebbero provocare le scorie radioattive che il Governo Italiano avrebbe intenzione di portare in Sardegna, se questa regione non si dichiarasse contraria come le undici regioni citate sopra; inoltre c'è da notare che, non conoscendo i problemi che causerebbero questi residui nucleari, ancora meno si possono conoscere eventuali rimedi;
3-La Regione AUTONOMA della Sardegna potrebbe certamente soddisfare AUTONOMAMENTE il fabbisogno energetico dei suoi 1.600.000 cittadini, grazie alle caratteristiche del proprio ambiente e del proprio clima, e grazie alla scarsa densità di popolazione presente sull'isola.
In sostanza, per quale motivo i sardi dovrebbero desiderare le scorie radioattive nella propria terra, quando potrebbero respirare un'aria sana e pagare ugualmente l'energia a basso costo?
La Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna non può accettare la ricezione delle scorie radioattive nel proprio suolo, e dovrebbe unirsi nel ricorso alla Corte Costituzionale contro la Legge 99/2009 alle altre undici regioni d'Italia (che presto aumenteranno) riducendo il cerchio delle regioni disponibili ad accettare queste scorie.

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