03/11/09

23,5 miliardi di Euro di spese previste nel 2010 per l'esercito italiano: Lettera al Ministero della Difesa

Gentili signori,
la notizia che la previsione spese riguardanti la Difesa nel 2010 ammonti a 23,5 miliardi di Euro non può che lasciare perplesso ogni italiano, in un periodo in cui la gente resta aggrappata al proprio posto di lavoro con tutte le sue forze, per cercare di superare questo periodo difficile. Quando questa gente non è in cassa integrazione, ricevendo buste paga da 200 € mensili per mantenere una famiglia di quattro persone o, peggio che mai, ma purtroppo non sto parlando di asini volanti, quando non l'ha proprio perso, il suo posto.

In un periodo in cui vengono fatti dei tagli sull'istruuzione che obbligano miriadi di insegnanti a tornare a casa, dopo aver ambito per anni ad una cattedra, magari anche piccola, magari anche nelle scuole elementari del proprio paesello.
In un periodo in cui le aziende falliscono per non poter andare avanti, perché il lavoro è calato ed i contributi statali non sono sufficienti per coprire minimamente le spese da affrontare.
In un periodo in cui l'Italia subisce dei violenti danni al suo interno a causa di elementi esterni come il terremoto aquilano o l'alluvione messinese.
In un periodo come questo, il nostro paese è disposto a spendere 23,5 miliardi di Euro (il dato è stato riportato ieri, 2 Novembre, sul sito di Emergency che, a sua volta, riporta un articolo scritto da Vignarca e Paolicelli edito da Altreconomia) per mantenere un esercito in cui i comandanti sono più dei comandati. Riporto fedelmente i numeri annunciati da Emergency: in un esercito di 190 ila uomini compaiono 600 generali e ammiragli, 2.660 colonnelli e decine di migliaia di altri ufficiali, equipaggiati di mezzi costosissimi e di estrema avanguardia, come i nuovi sistemi d'arma della portaerei Cavour (1,4 miliardi di euro), le fregate Fremm (5,7 miliardi) e i 131 cacciabombardieri F-35 (13 miliardi).

I cittadini sanno di queste vostre spese; i cittadini sanno tutto.
Sappiamo che pur perdendo il posto di lavoro, il nostro Stato non ci diminuisce le tasse.
Sappiamo che seppur costretti a dover tirare la cinghia, il nostro Stato spende per il Quirinale 7 volte più di quanto la Regina d'Inghilterra non spenda per Buckingham Palace.
Sappiamo che anche se i nostri figli non possono godere di insegnanti specializzati perché per via della "crisi" sono stati fatti dei tagli sull'Istruzione (ed eliminati gli insegnanti specializzati), il nostro Stato mantiene felici le aziende che più gli fanno comodo, spendendo interi patrimoni in missioni per lo più fittizie.
Sappiamo, insomma, che anche se il popolo fatica ad andare avanti, il nostro Stato pensa al mantenimento dei pochi oligarchi che ci governano.

Non si può contiuare così, o lo si può fare ancora per poco. La cecità delle persone verrà meno, quando queste saranno costrette ad aprire gli occhi per poter sopravvivere.

Un saluto, nella speranza di una profonda meditazione sulla presenza, o meno, di giustizia nei confronti del Popolo nelle decisioni che prenderete in nostro nome.

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