19/02/11

Wikileaks, governi Islamici, Berlusconi, Marchionne, Federalismo... ma che ca...???

Il blog si scusa coi suoi lettori per l'ingiustificabile assenza per la durata di tutto un anno. Siamo pronti a riprendere, comunque, con le nostre deuncie e con i nostri sguardi critici rivolti, specialmente alla cronaca che di solito passa in secondo piano, quella che non viene esposta nei (tele)giornali, quella che riguarda i cittadini, il popolo, e non soltanto coloro che più si affacciano alla popolarità.
Ma prima di ricominciare con la pubblicazione di articoli che più sono piaciuti e che più sono stati letti, vogliamo fare un'introduzione, con questo post, riguardante ciò che sta accadendo, per via di numerosi avvenimenti che si sono sviluppati nel periodo in cui il blog è stato assente, in tutto il mondo.

Wikileaks, dopo le sue varie denuncie e le sue azioni di spionaggio presso le case del potere mondiale, ha pubblicato nuove voci riguardanti il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, Berlusconi, in cui si affermava che il Governo Americano "è cosciente del fatto che Berlusconi stia rovinando il Bel Paese, ma devono assecondarlo, in quanto è troppo utile agli sviluppi della politca americana, essendone un puro devoto". Ora, in cosa Berlusconi stia favorendo la politica statunitense, può essere facilmente comprensibile nel momento in cui si pensa ai miliardi di Euro investiti dal nostro Stato per le missioni in Iraq, in Afghanistan ed in Israele (per concentrarci su alcune delle tante che ci vedono impegnati in numerosi luoghi del Medio Oriente). L'Italia occupa certamente una posizione di prestigio fra le Nazioni Unite, e il nostro appoggio favorisce gli USA in una giustificazione più accettabile, a livello mediatico, per ciò che sta accadendo a causa, fondamentalmente, dell'interesse degli industriali appartenenti alla cerchia dei grandi potenti d'America.

A questo punto il nostro discorso si ramifica in due: il Medio Oriente e Berlusconi.

Il Medio Oriente, insieme a numerose altre nazioni islamiche (per lo più arabe, se si esclude l'Iran), sta ora attraversando un periodo sì di crisi, ma di novità. Rivoluzione. Questa è la parola che dalla Tunisia è passata all'Egitto, per approdare in Iran, coinvolgendo il Bahrein, la Libia, lo Yemen e l'Algeria, per ora. Le rivoluzioni che si sono terminate, al momento, hanno visto la fuga dei primi ministri (prima del tunisino Ben Ali e poi dell'egiziano Mubarak) e le loro dimissioni, e in questo momento i paesi ribelli stanno rimpiazzando il vecchio governo con il nuovo. La Libia è molto vicina alla liberazione da Gheddafi (che come Ben Ali e Mubarak ha sempre stretto un notevole rapporto di amicizia con Berlusconi), che viene contestato nei tre punti principali della Libia (tutta la Cirenaica, ovvero tutta la parte mediterraea dello Stato nordafricano) e piuttosto che cadere, sta rispondendo alle contestazioni col pugno di ferro del suo esercito, sterminando in pochi giorni un centinaio di maifestanti.

La situazione di Berlusconi è, fra queste tre primariamente citate, di certo quella che più ci tocca da vicino. Una bufera vea e propria si sta abbattendo sul nostro Primo Ministro, a causa degli ormai celebri festini da lui organizzate nelle sue varie residenze in cui, a quanto pare dalle prove raccolte dalla magistratura tramite testimonianze e intercettazioni telefoniche, il Premier Silvio Berlusconi pagava delle ragazze (alcune delle quali minorenni) per avere in cambio delle prestazioni sessuali. Favoreggiamento alla prostituzione minorile e concussione sono i due capi d'accusa per i quali Berlusconi dovrà rispondere il 6 Aprile. Ma oltre a questo, abbiamo un processo a Febbraio, uno a Marzo ed un altro ancora a Maggio. I problemi che sta attraversando il Paese (il debito pubblico è aumentato e rasenta la quota di 1900 miliardi di Euro, e da qui derivano tutte le conseguenze tangibili) stanno passando in secondo piano, e si spera che il tutto si risolva, in un modo o nell'altro, affinché la Democrazia, e quindi la Politica, torni a governarci nel migliore dei modi.

Altre questioni sono in fase di sviluppo nel nostro paese: la situazione della Fiat, che nonostante gli infiniti contributi ricevuti dal nostro Stato, ha minacciato il Governo di lasciare l'Italia se non avesse accettato un contratto dall'assurdità impensabile; la riforma sul Federalismo, che la Lega Nord vuole attivare il prima possibile (forse la fretta gli è venuta vedendo il mare di guai in cui si sta ficcado il PDL per via dei prossimi processi contro Berlusconi, causa prima per cui la Lega si trova in Parlamento) ma cui Napolitano si è opposto per via dell'incostituzionalità della riforma; le varie tesi sul festeggiare o non festeggiare il 17 Marzo, festa dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

Di questi argomenti, se ne sente spesso parlare nei telegiornali e se ne può leggere nei vari giornali (più o meno approfonditamente a seconda dei casi, come è facile intuire), per cui il blog s'impegnerà a fornire, nel caso in cui fosse necessario, dei punti di vista, degli sguardi critici o informazioni che potrebbero venire spesso nascoste al vasto pubblico televisivo.

Nessun commento:

Posta un commento

Passaparola di Marco Travaglio

passaparola
Italian Bloggers