08/12/09

Cappellacci: cosa vogliamo fare con l'ambiente sardo?

Il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, pare piuttosto confuso sul da farsi riguardo alla questione ambientale sarda.
Mentre il suo predecessore, Renato Soru, dell schieramento opposto, aveva adottato una linea diretta (seppur con numerosi difetti) alla salvaguardia dell'ambiente, Ugo Cappellacci sembra essere piuttosto una bandiera che si volta a seconda del vento che tira.
Se Soru aveva imposto la famosa tassa sul lusso per cercare di diminuire l'afflusso di yacht nei mari sardi, tutelandone la pulizia; se aveva proibito la costruzione di edifici entro 3 km dalla fascia costiera epr tutelare l'integrità della vegetazione; se si era opposto all'installazione di impianti eolici per la salvaguardia del paesaggio, Cappellacci si è dichiarato contrario a tutte queste scelte.
Si ipotizzava, quindi, che l'attuale presidente della Regione avrebbe favorito il turismo agevolando l'attracco di barche di lusso nelle coste sarde; si ipotizzava che avrebbe permesso la costruzione di impianti turistici sulle coste sarde per favorirne lo sviluppo turistico; si ipotizzava che avrebbe utilizzato terreni incolti per l'installazione di impianti di generazione di energia pulita affinché la Regione della Sardegna avesse la possibilità di godere di un netto risparmio energetico ed economico.

Si ipotizzava.

In realtà, dopo quasi un anno di governatorato, Ugo Cappellacci è stato capace, fino ad ora, di:
1-permettere lo sviluppo della crisi del polo industriale di Portovesme mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro (a proposito: la settimana prossima vedremo se realmente l'Alcoa ha deciso di revocare la cassa integrazione ai suoi dipendenti oppure si trattava solo dell'ennesima bufala dei nostri mezzi d'informazione ufficiali);
2-dare in concessione ai privati ben 40.000 ettari di spiagge pubbliche, per l'installazione di stabilimenti balneari.
Dove si diriga la Sardegna sotto la sua guida, dopo un anno, è ancora un mistero.
Ci potrebbe rimanere la speranza che Cappellacci stia studiando un metodo per poter sviluppare il sistema industriale, energetico e turistico sardo. Ma ecco qui un'altra notizia, che potrebbe far perdere ai sardi anche questa speranza.

Pare che a Domusnovas, un piccolo comune nella Sardegna sud-occidentale, ci sia il progetto di installare, da parte della Noise Srl, una società della Provincia di Carbonia-Iglesias ubicata a proprio a Domusnovas, un impianto composto da 170 pannelli fotovoltaici, che darebbero lavoro, per la gestione dell'intero impianto, a circa 30 giovani residenti nel comune.
Il 4 Dicembre scorso, il sindaco di Domusnovas Angelo Deidda, il Presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias Pierfranco Gaviano ed altri amministratori comunali di Fluminimaggiore e Villamassargia (comuni attigui a quello di Domusnovas) hanno marciato fino a Cagliari per chiedere una deroga al Presidente Ugo Cappellacci, in modo da dare il via a questo progetto, che preverrebbe provvisoriamente un centinaio di assunzioni.
Secondo il sindaco di Domusnovas Angelo Deidda, il risparmio energetico che l'impianto fotovoltaico in questione darebbe al Comune di Domusnovas equivarrebbe a circa 100 mila Euro annui.

Ovviamete non siamo a conoscenza di alcuna risposta, data dal Presidente della Regione Cappellacci al Comune di Domusnovas. Cercheremo, dunque, di tenerci aggiornati sulla questione, che rappresenterebbe un ottimo passo avanti nell'utilizzo di fonti rinnovabili in Sardegna, regione assolutamente predisposta allo sfruttamento di energia solare ma non solo, essendovi in essa numerosi territori esposti al vento e, ovviamente, alle maree, assolutamente utilizzabili per la produzione di energia pulita.

Cappellacci, dunque, si trova di fronte ad una scelta che, viste le opposizioni fatte (a parole) alla politica di Renato Soru, sarebbe facile risolvere. Ma che, visto il modo con cui sta operando, inizia a mettere in contrapposizione le sue parole alle sue azioni.

Una scelta, Presidente. Se vuole tutelare l'ambiente, elimini immediatamente la concessione ai privati di 40.000 ettari delle spiagge sarde; se vuole sfruttare gli impianti di energia rinnovabile, dia il via libera all'installazione dell'impianto fotovoltaico progettato dalla Noise Srl. E che sia solo un primo passo, verso un'indipendenza energetica che vedrebbe la Sardegna fra le regioni più ricche d'Italia.

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