Questa mattina in Viale Mazzini a Roma si ha avuto la tremenda conferma di quanto la RAI, televisione di Stato, reti pubbliche pagate dai cittadini, sia vittima di "sudditanza psicologica" - termine sempre più spesso utilizzato nel mondo del calcio, dall'avvento di Calciopoli fino ai giorni nostri - nei confronti del nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
La Lucky Red, popolare casa cinematografica italiana, ha pubblicato nel suo sito internet che la pubblicità del film da essa prodotto, Silvio Forever - Autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi, non verrà trasmessa dalla RAI, nonostante la richiesta espressa dalla suddetta Lucky Red.
Il film di Faenza e Macelloni, che uscirà nei cinema a partire dal 25 Marzo 2011, è stato scritto da Stella e da Rizzo, autori del libro La Casta, in cui si parlava, fra gli altri, anche del Primo Ministro italiano.
La cosa scioccante, ovviamente, è che la RAI non dovrebbe creare distinzioni tra un film e l'altro e, anzi, nel momento in cui si parla di cinema italiano, essa in primis dovrebbe farsi avanti per pubblicizzarlo favorendone il successo.
Stavolta è diverso, evidentemente, ma perché?
La RAI è nostra, è dei cittadini italiani, ed essa dovrebbe fare il suo meglio per poter offrire il miglior servizio possibile a coloro che pagano annualmente un canone fisso e obbligatorio (il ché è un'altra assurdità di cui bisognerebbe occuparsi).
E invece no.
La quantità di pubblicità presente in RAI è quasi equivalente a quella trasmessa nelle televisioni private, e la partigianeria con cui essa programma le sue trasmissioni è talvolta sconcertante.
Per quale motivo, quindi, la pubblicità del film Silvio Forever può essere boicottata in maniera tanto palese?
Questo fatto, che potrebbe essere associato ad una certa partigianeria e complicità politica, specialmente in un periodo come quello presente, dovrebbe far pensare tutti noi, sia sulla giustezza di continuare a pagare un canone per una televisione che sembra stia perdendo tutte le sue caratteristiche di ente pubblico, e si sta invece sottomettendo sempre più al potere regnante in Italia.
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